...but hey, it's almost summer!
un buon "dai-che-domani-è-giovedì" a tutti voi.
posterò più spesso. forse. datemi un segno di incoraggiamento!
sotto un'altra foto per la serie "colazioni polleggiate". mi sto specializzando.
mercoledì 9 maggio 2012
sabato 21 aprile 2012
I biscotti che fanno bene
son così buoni e semplici che non possono che far bene.
tagliati a forma di cuore son così carini che fanno bene anche alla vista.
son grossi e rustici, si masticano che è un piacere, e si mantengono nel tempo.
ci sono le fibre, e a cosa fa bene quello lo sappiamo tutti.
non ultimo, si fanno in 20 minuti, compresa la cottura, e si possono mangiare ancora caldi.
così resti a letto fino all'ultimo, loro cuociono mentre tu ti lavi, e fai in tempo anche a fare una moka prima che lui si alzi e si renda conto di quanto è fortunato.
per 15 biscottoni (1 cm spessore):
30 gr burro
30 gr olio extravergine d'oliva
80 gr zucchero (bianco o di canna)
110 gr farina integrale
50 gr farina di grano saraceno (si può giocare con le dosi tra le farine)
latte freddo q.b. per rendere l'impasto morbido
170° x 15 minuti
tagliati a forma di cuore son così carini che fanno bene anche alla vista.
son grossi e rustici, si masticano che è un piacere, e si mantengono nel tempo.
ci sono le fibre, e a cosa fa bene quello lo sappiamo tutti.
non ultimo, si fanno in 20 minuti, compresa la cottura, e si possono mangiare ancora caldi.
così resti a letto fino all'ultimo, loro cuociono mentre tu ti lavi, e fai in tempo anche a fare una moka prima che lui si alzi e si renda conto di quanto è fortunato.
per 15 biscottoni (1 cm spessore):
30 gr burro
30 gr olio extravergine d'oliva
80 gr zucchero (bianco o di canna)
110 gr farina integrale
50 gr farina di grano saraceno (si può giocare con le dosi tra le farine)
latte freddo q.b. per rendere l'impasto morbido
170° x 15 minuti
sabato 14 aprile 2012
finalmente sabato
Adoro il sabato. Adoro svegliarmi tardi e leggere pigramente sul divano. Adoro avere il tempo di coccolare il gatto finché non si stufa (e ce ne vuole...). Adoro spostare in avanti tutte le attività della giornata, non avere orari e andare a dormire tardi.
Ma soprattutto adoro fare colazione come si deve, a casa, con cose semplici.
Pane e marmellata (di fragole, of course), yogurt con frutta e cereali, caffellatte....mmmh
Sotto qualche scatto delle ultime colazioni. Come potete vedere sto cimentandomi con Camera Raw e Photoshop. I risultati non sono eccezionali, e ancora non mi soddisfano, ma io non mi arrendo ;)
due diverse versioni a confronto... |
domenica 8 aprile 2012
On the Road
Buona Pasqua a tutti!
Io l'ho trascorsa per buona parte in autostrada, per raggiungere la mia famiglia a Firenze.
Mi piace guidare, ma oggi ero nel sedile del passeggero, una tortura per me che sono irrequieta. Sono come i bambini che hanno bisogno di essere intrattenuti e chiedono "quanto manca?" ogni 5 minuti. Per fortuna e buona pace di Giuseppe c'è l'iPhone (non il mio, che ho un vecchio chiama-e-messaggia, ma quasi) con tutte le sue app di intrattenimento da viaggio: waze, whatsapp, foursquare, songify, uccelliarrabbiati, e chi più ne ha più ne metta.
Ovvio che la mia attività preferita è fotografare, e la strada è un soggetto affascinante, perché in costante mutamento, una fonte infinita di immagini, colori, situazioni...
Avendo dimenticato la Nikon a casa, mi sono lanciata su Instagram. E devo dire che per un elemento in così rapida trasformazione, uno strumento altrettanto istantaneo è l'ideale.
Una volta una persona che di fotografia se ne intende mi ha detto che Instagram non è fotografia. Ma io non sono d'accordo. La fotografia è una rappresentazione del mondo, così come lo si vede e lo si interpreta. Il mezzo, lo dice la parola, è un puro strumento al comando della nostra creatività, che non si esprime solo attraverso la tecnica.
Che poi Instragram sia una scorciatoia, pensata - grazie ai filtri - per ottenere foto carine tuttigusti, non c'è dubbio. Ma come per tutte le cose, dipende dall'uso che se ne fa.
Oggi c'era un gran cielo grigio, piovoso, gonfio di nubi scenografiche e di stralci di azzurro. Bellissimo. Al ritorno, di sera, le nubi si erano quasi disperse, e ne restavano solo dei fiocchi dimenticati qua è la'. In entrambe le situazioni la predominante cupa mi ha fatto pensare a colori scuri, contrasti forti, all'isolamento di chi viaggia, ognuno chiuso nella sua macchina, all'incognita della strada e della meta finale. Il risultato non voleva essere triste, ma un po' disorientante, solitario, come il viaggio di chi cerca la propria strada.
Ecco una piccola selezione di "instagrammi", anche se a me in questo caso piacerebbe chiamarle foto :)
(cliccate sull'immagine per vederla ingrandita)
Io l'ho trascorsa per buona parte in autostrada, per raggiungere la mia famiglia a Firenze.
Mi piace guidare, ma oggi ero nel sedile del passeggero, una tortura per me che sono irrequieta. Sono come i bambini che hanno bisogno di essere intrattenuti e chiedono "quanto manca?" ogni 5 minuti. Per fortuna e buona pace di Giuseppe c'è l'iPhone (non il mio, che ho un vecchio chiama-e-messaggia, ma quasi) con tutte le sue app di intrattenimento da viaggio: waze, whatsapp, foursquare, songify, uccelliarrabbiati, e chi più ne ha più ne metta.
Ovvio che la mia attività preferita è fotografare, e la strada è un soggetto affascinante, perché in costante mutamento, una fonte infinita di immagini, colori, situazioni...
Avendo dimenticato la Nikon a casa, mi sono lanciata su Instagram. E devo dire che per un elemento in così rapida trasformazione, uno strumento altrettanto istantaneo è l'ideale.
Una volta una persona che di fotografia se ne intende mi ha detto che Instagram non è fotografia. Ma io non sono d'accordo. La fotografia è una rappresentazione del mondo, così come lo si vede e lo si interpreta. Il mezzo, lo dice la parola, è un puro strumento al comando della nostra creatività, che non si esprime solo attraverso la tecnica.
Che poi Instragram sia una scorciatoia, pensata - grazie ai filtri - per ottenere foto carine tuttigusti, non c'è dubbio. Ma come per tutte le cose, dipende dall'uso che se ne fa.
Oggi c'era un gran cielo grigio, piovoso, gonfio di nubi scenografiche e di stralci di azzurro. Bellissimo. Al ritorno, di sera, le nubi si erano quasi disperse, e ne restavano solo dei fiocchi dimenticati qua è la'. In entrambe le situazioni la predominante cupa mi ha fatto pensare a colori scuri, contrasti forti, all'isolamento di chi viaggia, ognuno chiuso nella sua macchina, all'incognita della strada e della meta finale. Il risultato non voleva essere triste, ma un po' disorientante, solitario, come il viaggio di chi cerca la propria strada.
Ecco una piccola selezione di "instagrammi", anche se a me in questo caso piacerebbe chiamarle foto :)
(cliccate sull'immagine per vederla ingrandita)
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