sabato 21 aprile 2012

I biscotti che fanno bene

son così buoni e semplici che non possono che far bene.
tagliati a forma di cuore son così carini che fanno bene anche alla vista.
son grossi e rustici, si masticano che è un piacere, e si mantengono nel tempo.
ci sono le fibre, e a cosa fa bene quello lo sappiamo tutti.
non ultimo, si fanno in 20 minuti, compresa la cottura, e si possono mangiare ancora caldi.
così resti a letto fino all'ultimo, loro cuociono mentre tu ti lavi, e fai in tempo anche a fare una moka prima che lui si alzi e si renda conto di quanto è fortunato.


per 15 biscottoni (1 cm spessore):
30 gr burro
30 gr olio extravergine d'oliva
80 gr zucchero (bianco o di canna)
110 gr farina integrale
50 gr farina di grano saraceno (si può giocare con le dosi tra le farine)
latte freddo q.b. per rendere l'impasto morbido
170° x 15 minuti




sabato 14 aprile 2012

finalmente sabato

Adoro il sabato. Adoro svegliarmi tardi e leggere pigramente sul divano. Adoro avere il tempo di coccolare il gatto finché non si stufa (e ce ne vuole...). Adoro spostare in avanti tutte le attività della giornata, non avere orari e andare a dormire tardi.

Ma soprattutto adoro fare colazione come si deve, a casa, con cose semplici.
Pane e marmellata (di fragole, of course), yogurt con frutta e cereali, caffellatte....mmmh

Sotto qualche scatto delle ultime colazioni. Come potete vedere sto cimentandomi con Camera Raw e Photoshop. I risultati non sono eccezionali, e ancora non mi soddisfano, ma io non mi arrendo ;)


due diverse versioni a confronto...

domenica 8 aprile 2012

On the Road

Buona Pasqua a tutti!


Io l'ho trascorsa per buona parte in autostrada, per raggiungere la mia famiglia a Firenze.
Mi piace guidare, ma oggi ero nel sedile del passeggero, una tortura per me che sono irrequieta. Sono come i bambini che hanno bisogno di essere intrattenuti e chiedono "quanto manca?" ogni 5 minuti. Per fortuna e buona pace di Giuseppe c'è l'iPhone (non il mio, che ho un vecchio chiama-e-messaggia, ma quasi) con tutte le sue app di intrattenimento da viaggio: waze, whatsapp, foursquare, songify, uccelliarrabbiati, e chi più ne ha più ne metta. 


Ovvio che la mia attività preferita è fotografare, e la strada è un soggetto affascinante, perché in costante mutamento, una fonte infinita di immagini, colori, situazioni...
Avendo dimenticato la Nikon a casa, mi sono lanciata su Instagram. E devo dire che per un elemento in così rapida trasformazione, uno strumento altrettanto istantaneo è l'ideale.
Una volta una persona che di fotografia se ne intende mi ha detto che Instagram non è fotografia. Ma io non sono d'accordo. La fotografia è una rappresentazione del mondo, così come lo si vede e lo si interpreta. Il mezzo, lo dice la parola, è un puro strumento al comando della nostra creatività, che non si esprime solo attraverso la tecnica.
Che poi Instragram sia una scorciatoia, pensata - grazie ai filtri - per ottenere foto carine tuttigusti, non c'è dubbio. Ma come per tutte le cose, dipende dall'uso che se ne fa.


Oggi c'era un gran cielo grigio, piovoso, gonfio di nubi scenografiche e di stralci di azzurro. Bellissimo. Al ritorno, di sera, le nubi si erano quasi disperse, e ne restavano solo dei fiocchi dimenticati qua è la'. In entrambe le situazioni la predominante cupa mi ha fatto pensare a colori scuri, contrasti forti, all'isolamento di chi viaggia, ognuno chiuso nella sua macchina, all'incognita della strada e della meta finale. Il risultato non voleva essere triste, ma un po' disorientante, solitario, come il viaggio di chi cerca la propria strada.


Ecco una piccola selezione di "instagrammi", anche se a me in questo caso piacerebbe chiamarle foto :)
(cliccate sull'immagine per vederla ingrandita)






lunedì 2 aprile 2012

Corso Food Styling e Photography

Eccomi qui, dopo quasi un mese dall'ultimo post.
Un mese abbastanza movimentato, pieno di progetti, novità, scombussolamenti emotivi, impegni.

Ho iniziato un corso avanzato di fotografia, per lavorare sulla progettualità. I miei amici mi rimproverano che non c'è bisogno di pagare qualcuno per insegnarti ad esprimere la tua creatività, ma io sono molto pigra, lavoro tanto (troppo) e la sera non ho voglia di mettermi a studiare o sperimentare da sola. L'idea di dover uscire di casa, incontrare delle persone, confrontarmi e parlare...mi stimola di più.

Seguendo la mia grande passione per la fotografia di cibo, nata probabilmente dai vecchi Sale&Pepe che mia mamma comprava quando ero bambina, recentemente ho fatto anche una esperienza incredibile: un corso di Food Styling e Food Photography con Barbara Torresan (Food Stylist, cuoca provetta e autrice del blog Chez Babs, nonché di numerosi golosi libri) e Rocco Paladino (fotografo assai abile e navigato!).
Il corso si è svolto a Milano, presso Acheo (Brera) e potete trovare le foto del backstage sul blog di Barbara. Maggiori info sui corsi invece sono disponibili qui e qui.

È stata una giornata divertente, diversa, appassionata, piena di entusiasmo. Non mi era mai capitato di trovarmi con tante persone che condividevano le mie passioni (e manie), di stare insieme a dei veri professionisti del settore, di poter parlare così tanto e così bene del cibo e del modo migliore di fotografarlo... Una cosa mai provata prima!
Mi sono convinta ancora di più che questa sarebbe la professione per me...certo di strada da fare ce n'è tanta, di impegno e tempo ne servirebbe tanto, altro che adesso...ma resta un dolce sogno, e forse chissà, un giorno sarà realtà.

Grazie Barbara, grazie Viz, grazie Rocco, e grazie a tutti i miei compagni di corso!!!










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